Museografia e Museologia Storia dell'Arte

Il fascino dell’invisibile. La chiesa di San Ciro a Palermo

“Ogni bene culturale in pericolo rappresenta un’emergenza del tessuto storico e sociale di una comunità.” (Alessandro J. De Stefano)

Nessuno ne parla, a stento qualcuno ricorda il suo nome, eppure sta lì, abbandonata a se stessa, tra le erbacce e il deserto, in attesa che qualcuno si prenda cura di lei e che possa tornare a farla risplendere. 

La chiesa di San Ciro è un edificio di culto ubicato ai piedi del Monte Grifone in località Maredolce a Palermo. Sorge nella periferia Est della città ed è ben visibile dall’Autostrada A19 Palermo-Catania. Si narra che un tempo esistesse in quel luogo una cappella dedicata all’Assunta e che nel 1656 fu sostituita con l’attuale chiesa dedicata alla Madonna della Grazia, voluta fortemente dal sacerdote Girolamo Matranga e finanziata dagli abitanti delle casette rustiche che sorgevano in quel luogo, con il contributo degli abitanti di Marineo, che incoraggiarono la fondazione di una congregazione. 

La prima pietra dell’attuale edificio fu posta il 5 Febbraio 1736 e benedetta l’11 Agosto 1737. Restò attiva per un periodo, fin quando nel 1986 a causa di dissesti statici rischiò il crollo. Nel frattempo la Congregazione si sciolse e la chiesa cadde in uno stato di totale abbandono. 

E’ stata minacciata dai bombardamenti, fu luogo di fortezza per i soldati durante gli attacchi delle forze alleate su Palermo, vicino a lei è stata aperta una cava che la rese ancor più pericolante, ma nonostante le sue ferite, divenute cicatrici e ancora lì in piedi. Non basta qualche intervento di restauro, questa chiesa fa parte del patrimonio palermitano, merita un’occasione di rinnovo, di riqualifica, di essere rimessa in piedi e di riottenere la sua dignità come luogo di culto. 

I cittadini hanno persino chiesto aiuto a Papa Francesco in occasione della sua visita a Palermo qualche anno fa, facendo trovare appeso sulla facciata della chiesa uno striscione con scritto: “Benvenuto Papa Francesco, vieni e ripara la tua casa”.

Nel 2018 la Soprintendenza dei Beni Culturali di Palermo pubblicò un avviso per avviare lavori urgenti di manutenzione. L’impegno di spesa a carico del Dipartimento regionale ammontava a 65.000 euro, una cifra usata per intervenire sugli infissi privi di protezione. Hanno deciso di intervenire dunque su porte e finestre per evitare infiltrazioni d’acqua che avrebbero potuto portare la chiesa in uno stato di ulteriore degrado e disagio. Il problema è che i lavori risultano nuovamente fermi, e la chiesa abbandonata a se stessa. Non ci sono notizie in merito ad un imminente restauro o ad una ripresa dei lavori già iniziati tempo addietro, quindi dobbiamo solo attendere che qualcuno si ricordi di lei, nella speranza di ritrovare la propria identità come luogo di preghiera, o, nell’eventualità, come luogo d’arte e cultura.

Con la speranza di accendere di nuovo i riflettori su questo monumento storico, auspichiamo che quanto prima possa rinascere dalle sue “macerie”. 

Riferimenti:

– CHIRCO, A., Palermo la città ritrovata, Flaccovio, Palermo 2002; 

– DI MARZO, G., Opere storiche inedite sulla città di Palermo, Volume III, Luigi Pedone Lauriel, Palermo, 1873;

– MONGITORE, A., Le Compagnie di Palermo, Ms. Qq E 8, Palermo, Biblioteca Comunale. 

Samantha Rita LeonardoExhibition Designer e Storica dell’arte, consegue all’Accademia di Belle Arti di Palermo la laurea Allestimenti Museali. Ha al suo attivo la partecipazione a diverse mostre, sia per quanto riguarda la mediazione culturale, sia per la progettazione e la realizzazione delle stesse. I suoi ambiti di attività scientifica e di ricerca, sono indirizzati entrambi verso nuovi orientamenti, museografici e museologici, legati alla disabilità in ambito museale, ed inoltre all’arte contemporanea. Scrive per Art-Exhibition di cui è anche co-fondatrice.

Samantha Rita Leonardo

Samantha Rita Leonardo, Exhibition Designer e Storica dell’arte, consegue la laurea in Allestimenti Museali presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Ha al suo attivo la partecipazione a diverse mostre, sia per quanto riguarda la mediazione culturale, sia per la progettazione e la realizzazione delle stesse, tra cui: Julieta Aranda, As the Ground Becomes Exposed, presso la Galleria FPAC; Le Stanze d’Aragona. Pratiche pittoriche in Italia all’alba del nuovo millennio, organizzata dalla Rizzuto Gallery; Manifesta 12 a Palermo - Renato Leotta “La notte di San Lorenzo”. I suoi ambiti di attività scientifica e di ricerca, sono indirizzati entrambi verso nuovi orientamenti, museografici e museologici, legati alla disabilità in ambito museale, ed inoltre all’arte contemporanea. Tra le sue pubblicazioni: diversi articoli per «Art-Exhibition.it»; il saggio - in abito sociale - dal titolo L’impatto dei social nella mente umana, in Moderne Sirene. Generazione social, edito da Scarenz; con Youcanprint ha pubblicato il catalogo della mostra "I Segni dell'Arte" di cui è stata anche curatrice.

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