Museografia e Museologia

Da edificio storico a Museo: Palazzo Butera e il nuovo assetto museografico

Da Palazzo Abatellis a Palazzo Ajutamicristo, da Palazzo Branciforte fino a Palazzo Butera: opere d’arte esposti in magnifiche dimore che continuano a raccontare la storia del nostro paese. 

Combinazioni di elementi diversi per risultati indovinati, dove l’arte non fa eccezione, e si riscopre ancor più talentuosa, grazie all’insolita scelta espositiva. 

È così che alcuni palazzi storici prestati all’arte sono i migliori musei impropri a cui un’opera artistica può aspirare, per commistioni eleganti e originali. 

Luoghi contaminati dove la storia dell’arte si sovrappone ad antichi dialoghi, per trasmettere racconti di vita, talvolta anche forti e sofferti o in palazzi, dimore destinate ad altro, come accade a Palazzo Butera, in via Butera 8, un complesso monumentale di Palermo situato all’interno del quartiere storico della Kalsa. 

Palazzo Butera – interno, Palermo. 

Un edificio suggestivo con un prospetto verso la città, che si apre con una mirabile enfiliade di saloni lunga decina di metri sulla retrostante via Butera dove si trova l’ingresso principale del palazzo. Gli interni presentano una definizione di spazi chiaramente di stampo settecentesco, mentre gli apparati pittorici ottocenteschi, sono attribuibili a Elia Interguglielmi e documentano la fase di transizione della maniera tardo settecentesca a quella propriamente neoclassica.

È stato di proprietà dei discendenti dei Branciforte, principi di Butera fino a fine 2015, quando è stato acquisito dal collezionista e gallerista Massimo Valsecchi, i quali hanno finanziato un progetto di recupero del palazzo, strutturale e artistico, e un progetto architettonico e museografico, con l’intenzione di aprirlo alla fruizione pubblica. 

Oggi Palazzo Butera, dopo gli interventi di restauro iniziati nel 2016 e dopo la prima apertura in occasione di “Manifesta12, la biennale itinerante di arte contemporanea, è a tutti gli effetti un Museo, un laboratorio aperto alla città, che utilizza la storia, la cultura, la scienza e l’arte come catalizzatori di sviluppo sociale.

Al piano terra sono ospitati la biblioteca di consultazione e gli spazi per le esposizioni temporanee e per le attività didattiche rivolte agli studenti delle scuole e delle università. 

Al primo piano, una casa-museo contemporanea la cui fruizione rimane privata, ospita progetti artistici e opere d’arte antica pensati appositamente per Palazzo Butera. 

Il secondo piano è aperto al pubblico dove è possibile ammirare la collezione dei Valsecchi. Una collezione definita “the least known private holding of great art in London” (Susan Moore, “Apollo”, giugno 2016), che raccoglie opere di diverse epoche storiche e di varie culture. 

Palazzo Butera, Palermo: il salone dorato con la collezione Valsecchi. 

Artisti, curatori e personalità della cultura potranno, inoltre, essere ospitati nella foresteria dove potranno lavorare a progetti di ricerca per le mostre e le attività che si tengono nel palazzo. 

Dall’antica Passeggiata delle Cattive, si può accedere direttamente alla caffetteria del palazzo, e poi nel cortile dove è possibile visitare le mostre e la collezione permanente. 

L’allestimento museografico, curato da Giovanni Cappelletti, presenta e propone al visitatore un percorso immersivo e ricco di sorprese, interpretabile individualmente. 

Al piano terra le sale espositive ospitano disegni, dipinti, sculture, creati per la galleria milanese di Valsecchi. 

Salendo lo scalone monumentale disegnato nel 1836 da Eugène Viollet-le-Duc, si accede a una grande Galleria dove sono allestiti i dipinti di Gaspare Vizzini raffiguranti i possedimenti dei principi di Butera, in dialogo con altri dipinti con scende di vita a palazzo. 

Le successiva sale propongono la ricchissima collezione dei Valsecchi con opere d’arte antica, moderna e contemporanea in dialogo con l’eccellenza delle arti decorative europee e non. Particolare attenzione viene data anche ad artisti e designer inglese. 

Opere di grandi dimensioni, del duo Gilbert & George, appese nelle sale sopra i caminetti, circondati da mobili, vetri, argenti e suppellettili, accostati seguendo assonanze formali e tematiche con opere di diverse epoche e stili. 

Il percorso termina con la Camera del pensiero, la sala gotica, un esempio dell’integrazione fra antico e contemporaneo, dove due artisti francesi, Anne e Patrick Poirier, hanno disegnato un tappeto realizzato in Nepal e una serie di specchi colorati, sul modello delle vetrate delle cattedrali francesi, mentre le iscrizioni, in greco e in latino, rimandano alla stratificazione di cultura visibile a Palermo.

Palazzo Butera, Palermo: la sala gotica. 

Palazzo Butera non è un Museo statico: gli allestimenti cambiano periodicamente al fine di generare nuovi dialoghi e nuove suggestioni. Un’idea di Museo come organismo vivente e in continua mutazione. 

Paolo Rotolo

Paolo Rotolo, Exhibition Designer e Storico dell’arte, laureato in Allestimenti museali presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, con un master di II livello in Allestimenti e Museografia presso l'Università di Firenze, ha al suo attivo la partecipazione e la realizzazione di diverse mostre. Si occupa dei nuovi orientamenti e delle linee di ricerca emergenti nel campo della museologia e della museografia contemporanea. Tra le sue pubblicazioni: diversi articoli per «Art-Exhibition.it»; per la rivista «Nuova Museologia» diretta da Giovanni Pinna e per ArktSpace to Architecture; diversi cataloghi d'arte; con Aracne editrice il saggio, "L’Accademia di Belle Arti di Palermo e le sue collezioni. Progetto di allestimento museografico". Oggi è docente dell'Accademia di Belle Arti di Sanremo e dell'Accademia del Lusso di Milano.

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